IL CRATI E LA SUA STORIA

 

Dai tempi delle conquiste coloniali greche ad oggi l’intera valle del fiume Crati ha subito notevoli trasformazioni. Originariamente tutta la valle era un’area pianeggiante, con paludi ed acquitrini sparsi un po’ dovunque, creati dal fiume Crati, dai suoi affluenti e dalle risorgive.
I Greci trasformarono le pianure, eliminando gran parte delle paludi, in campi per la coltivazione di grano e l’allevamento di bestiame (ovini).
Il Crati serviva anche come via di trasporto, prima per i Greci, poi per i Romani, che svilupparono soprattutto le attività agricole (cereali) ed i pascoli.
Nei secoli più avanti le dominazioni longobarde, bizantine ed arabe (IX sec.), impoverirono l’economia locale, costringendo molti abitanti a lasciare quelle terre e a trasferirsi in posti più in collina.
Dal XV sec. si ha un progressivo e graduale miglioramento delle condizioni di vita nell’intera valle del Crati. Si sviluppano i piccoli centri esistenti, anche favoriti da una diversa e rafforzata attività agricola, permeata sulla diversificazione delle colture: agli uliveti e vigneti, presenti, si aggiungono cereali e coltivazioni di patate, pomodori e, nella zona di Corigliano, gli agrumi.
Nei secoli seguenti si ha un deterioramento delle condizioni generali di vita ed economiche (periodo di dominazione spagnola), a cui si aggiungono, purtroppo, gravissime calamità naturali (terremoti, peste, inondazioni del fiume Crati, ecc.).
Solo nel secolo scorso, con l’avvio e la creazione di un primo “sistema” industriale, si registra una sostanziale ripresa dell’economia locale (attraverso la creazione di filande, concerie, oleifici ed attività agricole).
Nel 1926 si registrarono i primi interventi pubblici di bonifica di tutta la valle del Crati. Nel 1959 iniziarono i lavori di costruzione della diga realizzata alle Strette di Tarsia, lungo il corso del fiume Crati, utile per l’irrigazione dell’intera pianura della sibaritide.
Il bacino e la valle del fiume Crati, che si estende per circa 2.400 kmq, ricadono interamente nella provincia di Cosenza. La valle del Crati è attraversata dal fiume omonimo, il più lungo della Calabria (81 km), che ha origine in Sila (monte Timpone Bruno, 1.742 mt. slm) e sfocia sulla costa ionica, nei pressi di Sibari.
Nel primissimo tratto del suo percorso, il Crati scende a valle, verso la città di Cosenza, compiendo un dislivello di quasi 1.500 m (per un tratto non superiore a 10 km), poi scorre per tutta la valle del Crati, fino alla foce, restringendosi solo presso Tarsia.
La portata media annua del fiume è di 26,19 mc/sec.
Il clima della valle del Crati è di tipo mediterraneo, con inverni miti ed estati calde (temperature medie comprese tra i 15° ed i 18°).