La Riserva Foce del fiume Crati costituisce il più importante ambiente acquatico di transizione della Calabria, dove l’acqua dolce si mescola a quella salata creando un ecosistema umido particolare, dando vita ad un mosaico di habitat diversi quali canneti, stagni e lagune, isole sabbiose, boschi allagati e ripariali, aree dunali e retrodunali.

Biotopo di grande interesse naturalistico; zona umida ospitante una grande varietà di avifauna migratoria. La vegetazione è quella tipica delle zone umide, con prevalenza di tamerici, canne palustri e specie ripicole quali il salice ed i pioppi.

La biodiversità annovera ad oggi, 170 specie di fauna vertebrata, 130 specie di invertebrati e vertebrati (pesci) dell’area marina e di transizione; 480 taxa specifici e sottospecifici di flora; 62 generi di fitoplancton; 43 piante acquatiche (macrofite e microfite).

L’area della foce del Crati comprende un insieme di habitat fondamentali per i pesci ed in particolare lo studio ha fatto emergere come svolge l’importante ruolo di “nursery” per l’intero comprensorio marino; non solo un’area di ripopolamento ma anche la fonte alimentare per tutta la fauna ittica dell’Alto Jonio Cosentino. Una ricchezza di biodiversità che in questo caso si manifesta anche sotto un aspetto di tipo economico in considerazione della presenza di molte specie di interesse ittico.

Tra le specie faunistiche di elevato valore naturalistico rinvenute, singolare ed inaspettata si è rilevata la presenza del Cavalluccio, con due specie: il Cavalluccio marino comune (Hippocampus hippocampus) e il Cavalluccio marino camuso (Hippocampus guttulatus), con una popolazione a maggiore densità per il Mediterraneo. Specie atipica per gli ambienti di transizione come la foce del Crati, tant’è che una condizione simile nel Mediterraneo è segnalata solo per delle popolazioni portoghesi della Laguna di Ria Formosa, in Oceano Atlantico.

La Riserva “Foce del fiume Crati”, che è anche Zona Speciale di Conservazione per la Rete Natura 2000, ospita 17 habitat di interesse comunitario rilevati e mappati.

Diversi gli habitat appartenenti a numerose macrocategorie differenti, prendendo a riferimento quelle individuate per l’Italia nel “Manuale Italiano di Interpretazione degli Habitat”. La macrocategoria più ricca è quella delle “Dune marittime delle coste mediterranee”, all’interno della quale sono inquadrabili 4 diversi habitat rilevati alla foce del Crati. Nel complesso nella zona costiera inclusa nella ZSC sono stati rinvenuti 6 diversi habitat dunali, corrispondenti al 54,5% di quelli presenti in Italia e al 75% presenti in Calabria di quelli individuati nei Siti della Rete Natura 2000.

Interessante, infine, il bosco igrofilo di pianura, reliquia di antiche foreste che ricoprivano vaste aree di questo territorio, ricadente nella Riserva, oggi rappresenta uno dei rari lembi di foresta mista planiziale in dinamica naturale (rewilding) nel bacino del Mediterraneo.